Roberta Mazzacane giornalista

Il labirinto della burocrazia sanitaria in Italia: sfide e soluzioni

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Nel panorama della salute italiana, la burocrazia rappresenta spesso un intricato labirinto che pazienti e operatori sanitari devono attraversare. Iniziamo analizzando la complessità della burocrazia sanitaria in Italia. Le lunghe attese, la documentazione richiesta e i numerosi passaggi burocratici possono rendere difficile e stressante l’accesso ai servizi sanitari. Come molti di noi vivono in prima persona sulla propria pelle, la burocrazia non riguarda solo la carta e le procedure, ma ha un impatto diretto sulla salute. Le attese prolungate per le visite, le autorizzazioni burocratiche e la gestione della documentazione possono influire negativamente sulla qualità delle cure e sulla tempestività degli interventi.

Tra i  vari mali senza cura c’è la demenza ed è un’utopia trovare strutture o operatori sanitari adatti a “curare” l’Alzheimer. Da maggio siamo in attesa di far chiamare papà in un centro diurno, una di quelle strutture progettate per offrire assistenza durante il giorno a persone con Alzheimer o altre forme di demenza, fornendo un’alternativa sicura e strutturata all’isolamento a casa.

Da testimonianze di dottori e caregiver che hanno avuto a che fare con questo tipo di strutture, sembrerebbero numerosi i benefici che i centri diurni offrono ai pazienti affetti da Alzheimer: dai programmi di stimolazione cognitiva alle attività ricreative, per mantenere il benessere fisico e mentale dei pazienti, rallentando il declino cognitivo e promuovendo un ambiente sociale positivo. I centri diurni non sono solo un rifugio per i pazienti, ma anche una fonte di sollievo per le famiglie e i caregiver. Spesso sovraccaricati dalle responsabilità quotidiane, i familiari possono beneficiare di una pausa, sapendo che i loro cari sono in un ambiente sicuro e adatto alle loro esigenze. Fortunatamente a Napoli ce ne sono 2 o 3 (ci rendiamo conto di quanto sono i cittadini e in proporzione coloro che soffrono di Alzheimer?) mentre in altre cittadine non se ne ha notizia. Perciò molte famiglie potrebbero non essere consapevoli di questa risorsa preziosa, e promuovere la consapevolezza può contribuire a migliorare l’accesso a tali servizi e a ridurre il peso sulle famiglie colpite dalla malattia.

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