Il fascino delle commedie di Goldoni non si discute e la magistrale interpretazione di Michele Placido nemmeno. Per la tappa beneventana de “La bottega del caffè” il pubblico del teatro comunale Vittorio Emmanuele ha gremito ogni posto per lasciarsi trasportare nelle atmosfere veneziane di un tempo: al centro della scena la bottega del caffè dove si alternano una decina di attori su cui spicca Michele Placido che, diretto da Paolo Valerio, interpreta Don Marzio, un nobile napoletano con la lingua un pò troppo lunga… Ridolfo, il proprietario della caffetteria, oggi potrebbe essere paragonato ad un parrucchiere, dove i clienti fanno salotto e si sfogano dei propri problemi.
La commedia dura due ore, senza intervallo e si sviluppa sull’intreccio di storie e di vite, dei vizi e delle virtù più disparate dei vari personaggi in scena. Una commedia divertente e spiritosa che offre notevoli spunti di riflessione sull’animo umano. Gli attori – tra cui il figlio di Michele Placido, Michelangelo, nei panni del conte Leandro – rispettano il linguaggio arcaico in cui Goldoni scrisse la sua commedia, a marcare la differenza coi giorni nostri, in cui tutto avviene sui social. Una volta ci si incontrava al caffè, dove si stringevano amicizie, si stipulavano contratti, si seducevano fanciulle… Oggi è tutto (o quasi tutto) trasportato nel mondo virtuale dei social network, dove gli hater si divertono a giudicare tutto e tutti e a diffondere spesso notizie false.
