I blog, i giornali, gli influencers di Instagram, i travel blogger, gli youtubers… non vanno in ferie. Essendo io a cavallo fra tutte queste “professioni” non avrei voluto fermare l’aggiornamento del mio blog per oltre un mese, va anche contro la Seo, ma il caldo e l’afa e la pigrizia estiva mi hanno vinta!
Oltretutto i freelance come me non conoscono la parola ferie, termine usato nella terminologia lavorativa per indicare un “periodo festivo, di riposo per lo più estivo”. Lusso di pochi, quei pochi lavoratori che hanno un regolare contratto di assunzione, che mi sembra sempre più improbabile e inafferrabile davanti a me…
Ma la libera professione ha i suoi pro e i suoi contro, come tutto, nella vita. Quindi torno attiva sul blog rivolgendo un pensiero soprattutto a chi d’estate rimane in città, a chi non va in vacanza perché non può, perché non vuole, perché preferisce viaggiare in altri periodi dell’anno, perché è disoccupato e quindi è già sempre, forzatamente, in vacanza.
Rispetto a quando ero piccola oggi le città sempre meno si svuotano, i negozi sono tutti aperti, i turisti riempiono le nostre piazze, i nostri musei, ammirano le bellezze paesaggistiche e naturalistiche della nostra penisola. Per fortuna… Ma ci sono molti comuni in dissesto, piene di debiti, che non hanno i soldi e le forze per fronteggiare l’emergenza incendi, l’emergenza siccità, l’emergenza spazzatura. Possibile che non si faccia mai prevenzione ma che si cerchi una soluzione sempre alla “meno peggio” solo quando ci si trova davanti a una situazione d’emergenza? Possibile che chi resta in città e vuole trascorrere qualche serata piacevole deve affidarsi alle risorse e alla fantasia di privati gestori di lidi, centri commerciali e outlet mentre gli eventi e le iniziative pubbliche e comunali (e gratuite) sono sempre meno e sempre di minor qualità?
Certo, ci sono problemi ben più gravi ed emergenze più importanti da fronteggiare, ma pianificare una vita un pò più rilassante e piacevole è proprio impossibile?
