Roberta Mazzacane giornalista

Earth Day 2011, recensione del concerto

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L’Earth Day, o giornata mondiale della Terra, è una giornata in cui tutto il mondo decide di festeggiare e celebrare il Pianeta e le creazioni di Madre Natura, cercando di dare maggiore risalto alle energie rinnovabili, al riciclo dei rifiuti, ai materiali eco-compatibili e a tutti gli strumenti che l’uomo può utilizzare per rispettare il più possibile l’ecosistema.
Il Giorno della Terra ricorre il 22 aprile (infatti la prima volta in cui la Terra è stata celebrata a livello internazionale era il 22 aprile 1970) e tantissimi sono stati gli eventi dedicati alla salvaguardia del pianeta, in molti posti del mondo. Sono infatti 114 le nazioni che hanno partecipato all’evento.
L’obiettivo del quarantunesimo Earth Day, da parte del comitato promotore, è quello di raccogliere un miliardo di “azioni verdi” prima del summit ONU sullo sviluppo sostenibile, che si terrà a Rio de Janeiro nel 2012.<br />In Italia, l’evento gratuito più importante è stato il concerto organizzato a Villa Borghese, a Roma, lo scorso 20 aprile: una festa dal vivo organizzata per celebrare il diritto morale di tutelare l’ambiente in cui viviamo, per noi e per le generazioni future.
Quest’anno nella Capitale si sono esibite dal vivo 2 icone rock, Patti Smith e Carmen Consoli, che hanno mandato in visibilio i fan, accorsi al Galoppatoio di Villa Borghese già dalle prime ore del pomeriggio. Alla fine erano in circa 30.000 ad assistere alla giornata musicale romana, che è cominciata con band italiane come i Rain, Adriano Bono e Roberto Angelini e si è surriscaldata quando sul palco è salita Patti Smith, icona assoluta del rock, da sempre molto sensibile alle tematiche ambientaliste.
Oltre a esibirsi con grinta ed energia, la sacerdotessa del rock ha ribadito la sua convinzione verso la causa dell’impegno che la lega all’Earth Day e ha salutato il pubblico italiano sottolineando come ogni giorno dovrebbe essere il giorno da dedicare al pianeta. Come era immaginabile, la performance della Smith si è conclusa con il pubblico che cantava a squarciagola una delle sue hit più famose: “People have the power“.
Ma la protagonista indiscussa del terzo concerto romano è stata la “cantantessa” siciliana. Carmen Consoli entra sulle note di un’esplosione atomica. Un rumore agghiacciante che lascia tutti in silenzio e con le orecchie tappate, simulando un’esplosione a circa 80 km di distanza. La raffinata performance di Carmen Consoli si svolge su un palco allestito in ogni minimo dettaglio per ribadire il pericolo del nucleare e delle armi atomiche. Sul ledwall alle spalle di Carmen appare il discorso che la cantante si è preparata:

“Buonasera, mi trovo qui per l’amore profondo che nutro nei confronti di questa nostra Terra. Se vogliamo davvero curarla, dobbiamo preoccuparci prima di disintossicarla e asportare da essa le terribili METASTASI di un CANCRO aggressivo che potrebbe essere fatale”.

E il concerto di Carmen, oltre un’ora di canzoni live accompagnata da un’orchestra, presenta spesso momenti di riflessione e conversazione con il pubblico per sensibilizzarlo verso Madre Natura.

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