Roberta Mazzacane giornalista

È online il video “La resilienza della luce” del Progetto EMME EMME EMME

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Merda! Merda! Merda!” è un’espressione scaramantica molto usata nel mondo del Teatro, poiché è stato sempre ritenuto malaugurante dire “buona fortuna” agli attori prima di salire sul palco. Una tradizione che oltre ad essere di buon auspicio per la riuscita di uno show, sembra particolarmente indicata per questo periodo di difficoltà per tutti i lavoratori dello spettacolo. Da qui il nome: “Progetto EMME EMME EMME”.

“La resilienza della luce” è il titolo del video nato dall’azione collettiva di un gruppo di professionisti del mondo dell’arte visiva, realizzato presso il Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma. L’idea del video e la scelta di avere come protagonista l’elemento “luce”, nascono dalla necessità – da parte dei tecnici dello spettacolo – di comunicare l’emergenza di questo momento tramite il lavoro. L’obiettivo è, infatti, quello di far riflettere su ciò che comporterebbe la perdita delle professionalità e delle competenze legate al mondo degli eventi e dell’intrattenimento. L’assenza, quindi, di tutte le persone che con il loro mestiere portano avanti un settore fondamentale per il nostro paese: la cultura.

Il video inizia con le immagini di un teatro vuoto e spento, al quale viene restituita la vita tramite un light show e, in chiusura, passi amatoriali di danza. Una sorta di epifania che riporta in auge l’anima vera del Teatro – quale centro di aggregazione, di scambio e di condivisione – e che sembra risvegliarsi attraverso l’accensione delle luci in sala e sul palco, con l’accompagnamento di una traccia musicale (di genere elettronico sperimentale) che riproduce rumori di interruttori e fari, per culminare in un sognante suono di carillon.

Nel video vengono mostrati dettagli e spazi della location: dalla platea al backstage, dalla galleria al palcoscenico, in un crescendo musicale e visivo che porta a una sala completamente illuminata e nuovamente vibrante. All’inchino finale della performer – vanamente in attesa di un applauso – le luci si spengono e il teatro torna ad essere “semplicemente” un enorme spazio vuoto, privato della sua funzione principale. In coda al video alcuni dati riguardanti la crisi del settore e la situazione dei lavoratori che appartengono a una delle categorie più colpite dalle restrizioni iniziate lo scorso marzo, a causa della pandemia.

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