“TEST ANTICORPALI SU LARGA SCALA IN TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE”
Relativamente all’infezione da coronavirus «noi cittadini, chiediamo al Presidente Conte una veloce implementazione di test sierologici, ossia l’identificazione rapida della presenza degli anticorpi specifici nel sangue. Benché non possa sostituire il tampone nella diagnosi precoce, permetterebbe tuttavia di identificare con certezza i soggetti che sono venuti a contatto con il virus, indipendentemente dalla sintomatologia sviluppata, con una sensibilità diagnostica che a 15 giorni dal contagio raggiunge il 100%».
La petizione, pubblicata su change.org ha come obiettivo quello di far arrivare la voce di tutti i cittadini italiani direttamente ai tavoli di governo, per accelerare processi decisionali così cruciali in questa situazione di emergenza.
Qui di seguito riportiamo il testo completo della petizione e dei suoi firmatari:
L’infezione da virus SARS-COV2, ai più noto come CORONAVIRUS, è stata fino ad ora diagnosticata solo attraverso il tampone naso-faringeo – mediante il quale viene rilevata la presenza del genoma virale (RNA) attraverso la sua amplificazione (PCR) in laboratorio – unica metodica diagnostica in grado di rilevare la presenza del virus sulle mucose respiratorie dopo sole 48 ore dal contagio. Ha però dimostrato una sensibilità pari solo a circa il 70%: il 30% dei soggetti contagiati, quindi, risulta negativo al primo tampone. Inoltre, la sensibilità del tampone scende al 45% se lo stesso viene eseguito con un ritardo di 15 giorni rispetto all’insorgenza dei sintomi. Noi cittadini, chiediamo al Presidente Conte una veloce implementazione di test sierologici, ossia l’identificazione rapida della presenza degli anticorpi specifici nel sangue. Benché non possa sostituire il tampone nella diagnosi precoce (gli anticorpi si formano in media dopo 10-12 giorni dal contagio) permetterebbe tuttavia di identificare con certezza i soggetti che sono venuti a contatto con il virus, indipendentemente dalla sintomatologia sviluppata, con una sensibilità diagnostica che a 15 giorni dal contagio raggiunge il 100%.