Roberta Mazzacane giornalista

Animalisti contro Burger King

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pollaiAnimal Equality – in collaborazione con Open Wing Alliance, coalizione internazionale contro le gabbie di cui anche Animal Equality fa parte – lancia oggi una campagna internazionale contro Burger King.

L’innovativa campagna, guidata da più di 80 importanti organizzazioni per la protezione degli animali, chiede a una delle principali catene di fast food al mondo di eliminare le gabbie dalla propria catena di approvvigionamento e di impegnarsi ad approvvigionarsi solo da uova 100% cage free. La campagna è condotta dalle organizzazioni membri dell’Open Wing Alliance, una coalizione globale che lavora con lo scopo di ridurre le sofferenze di polli e galline, gli animali numericamente più sfruttati in assoluto al mondo da parte dell’industria agroalimentare.

Questa campagna globale è rivolta a Restaurant Brands International (RBI), proprietari di Burger King, in quanto, nonostante Burger King abbia intrapreso alcuni primi passi per affrontare il benessere degli animali all’interno della propria catena di approvvigionamento, le sue attuali politiche non coprono tutti i marchi di proprietà o tutti i tipi di uova e ovoprodotti. Pertanto, l’azienda continua a sostenere le crudeltà sulle galline ovaiole nei suoi mercati di tutto il mondo, ad eccezione della Thailandia e dell’Indonesia, unici due paesi asiatici in cui il gigante del fast food ha preso impegni pubblici per le galline ovaiole. Le uova della catena di approvvigionamento globale di Burger King provengono da allevamenti industriali che confinano le galline in gabbie minuscole e sporche. Queste gabbie sono così piccole e sovraffollate che le galline non possono esprimere alcun comportamento naturale. Spesso, rimangono incastrate tra le sbarre delle gabbia, un fenomeno che causa loro gravi fratture alle zampe e alle ali, e soffrono di gravi deformità e perdita di piume. Alcune galline, esauste o incapaci di muoversi proprio a causa di queste problematiche, finiscono per essere calpestate e uccise dalle loro compagne inconsapevoli.  Sono ormai tantissime le grandi aziende in diversi settori industriali in tutto il mondo che stanno abbandonando le gabbie e la domanda di uova cage free da parte dei consumatori è in crescita.

Gli impegni internazionali per porre fine alle gabbie sono stati presi da alcune delle più grandi aziende del mondo, tra cui Unilever, Nestlé, Aldi, InterContinental Hotels, Sodexo, Mondelez, Compass Group, Costa Coffee e Barilla. Burger King, tuttavia, non ha ancora aderito a questo movimento per un migliore trattamento degli animali a livello globale.

«In quanto una delle principali catene di fast food nei principali mercati del mondo, Burger King ha la responsabilità di affrontare le sofferenze inflitte quotidianamente dagli animali all’interno delle sue catene di fornitura», afferma Alice Trombetta, Direttrice di Animal Equality in Italia.  «Burger King ha l’opportunità di migliorare la vita di milioni di galline ovaiole e di essere la prima grande catena di fast food ad adottare una politica veramente globale senza gabbie». Animal Equality e Open Wing Alliance hanno lanciato una petizione su Change.org e numerose azioni sui social media, nelle quali il pubblico può essere coinvolto attraverso il sito  www.BurgerKingBrutality.com.

Il 28 ottobre, migliaia di attivisti provenienti da tutto il mondo parteciperanno a una giornata di azioni globali per incoraggiare Restaurant Brands International (RBI) a impegnarsi a liberarsi per sempre dalla crudeltà delle gabbie. 

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