Roberta Mazzacane giornalista

Intervista ad Alfredo Cosco del blog “Le urla dal silenzio”

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Voglio riproporre questa mia intervista realizzata il 20/12/2010 e pubblicata su Clandestinoweb

Innanzitutto ho chiesto ad Alfredo Cosco “Come è nato e ad opera di chi è nato il vostro blog? è online da quando”?

“Allora, il Blog è online ufficialmente dal 13 agosto 2009. La nascita è stata singolare. Proverò a delinere la vicenda che vi sta dietro. In sostanza fino a un tre anni fa io neanche sapevo cosa erano gli ergastolani ostativi, e, in senso più ampio, il mondo del carcere era per me un mondo lontano. Certo, provavo verso i detenuti una istintiva “simpatia”, ma di quel tipo di sentimento o attenzione che tu puoi avere per cause lontane (ad es. “i bambini del terzo mondo” ), ma che non ti coinvolgono concretamente nel tuo quotidiano. Un giorno lessi un racconto bellissimo..

Lo lessi nei “viaggi” che di tanto in tanto intraprendevo su internet… il racconto si intitolava “esame di filosofia del diritto”, l’autore era un certo Carmelo Musumeci. Il testo descriveva la vicenda di un esame universitario tenuto da un detenuto, lo stesso Carmelo, ma non era semplice descrizione.
Il racconto si “apriva” diventando metaforico, surreale, drammatico, filosofico, coinvolgente. Un vero “pezzo” di valore. Io conservai quel racconto in un archivio dove ho sempre custodito le cose che avevo più a cuore. E una abitudine che avevo e che ho è quella di condividere le cose belle che raccolgo con persone con le quali stringo rapporti particolari.

Le origini del blog

Poco più di un due anni fa incontro una certa Maria, nasce un bello scambio, condivido con lei molto del mio materiale. Compreso il racconto di Carmelo Musumeci. Lei fa una cosa a cui non avevo pensato.. gli scrive. Questo stimola anche me a scrivergli.
Scrivendo a lui comincio ad entrare nel mondo degli ergastolani, in particolare di quelli “ostativi” (che rischiano di non uscire mai dal carcere). Sempre tramite Maria, incontro Nadia Bizzotto. Nadia è una persona eccezzionale. Sebbene è sulla sedia rotelle ha una forza, una vitalità, una energia che farebbero invidia a un esercito. Lei gestisce una delle case accoglienza della Papa Giovanni XXIII (l’insieme di comunità create da Don Oreste Benzi).
Lei svolge anche attività di volontariato e sostegno verso i detenuti, in particolare per quelli del carcere di Spoleto, tra i quali si trova lo stesso Carmelo. Con Carmelo ha un rapporto speciale, tanto che lui la definisce “il mio angelo”.
Comunque, un giorno Nadia mi chiede se avevo qualche idea per la causa degli ergastolani. Io semplicemente dico.. “E io già non ci pensavo piu’. Ma avevo sottovalutato il vulcanico Carmelo Musumeci (persona assolutamente traboccante, che negli anni della detenzione è passato dalla quinta elementare alla laurea, che ha lottato sempre per i diritti dei detenuti, subendo per questo costanti rappresaglie e punizioni, che ha scritto racconti, ballate, libri, che tiene centinaia di corrispondenze,ecc…). Carmelo comincia a “bombardarmi” con lettere entustiaste. “Allora, lo hai già creato questo Blog…?”
A quel punto non posso piu’ tirarmi indietro. E io, che ero una capra informatica, “costringo” un mio amico che se ne intende di piu’, a seguirmi passo passo nella creazione del Blog. Era estate. E il Blog fece la sua comparsa ufficiale online.il 13 agosto 2009. Gli amministratori siamo noi tre… io, Maria e Nadia. Ma il gruppo dei “collaboratori” è ben più ampio”.
Siete molto attivi nel tenere impegnati i detenuti, potete illustrarci i vostri progetti e le vostre attività? “Ti premetto subito che da un mesetto abbiamo costituito anche una associazione: FUORI DALL’OMBRA, a cui presto ci si potrà anche iscrivere.
Allora… ti descrivo le nostre attuali attività:
In primo luogo, come avete visto, la raccolta di materiale proveniente dai detenuti. Testi di ogni genere. Racconti, testimonianza, denunce, poesie… anche disegni e foto di quadri. Il nostro non è un approccio esclusivamente informativo, nè esclusivamente “di denuncia”. Ma c’è anche un aspetto “umanistico” e di “valorizzazione”, volto a dare strumenti e occasioni all’espandersi del “potenziale” della persona ristretta.
Insomma dare ad essa una occasione per fare uscire “dall’ombra” le sue spinte interiori, i suoi talenti, le sue creazioni, le sue ispirazioni.. e cos realizzare confronti con l’esterno, spingerla a credere in se stessa, fare crescere autostima e incentivare il percorso di rigenerazione.
In alcune carceri poi, mandiamo periodicamente una selezione dei post stampati perchè siano leggibili a tutti i detenuti di quel carcere.
Da giugno è in corso anche il progetto Porte Aperte: in sostanza di tratta dell’impegno, che prende ciascun partecipante al progetto, di scrivere almeno una lettera al mese a tre detenuti. In tal modo, aumentando i partecipanti al progetto, aumentano anche i detenuti che vengono “toccati”.
Cosi’ che molte persone, magari del tutto abbandonate o con pochissimi contatti, possano avere l’occasione empatica di uno scambio umano. Noi crediamo del valore curativo delle relazioni. Inoltre, nell’ambito di questo progetto è previsto che copia delle lettere che i detenuti invieranno ai partecipanti saranno conservate in un archivio (sempre che il singolo detenuto non abbia nulla in contrario a che questo avvenga), che sarà una sorta di memoria storica sulla situazione dell’ergastolo in Italia, oltre a dare ulteriore materiale per la battaglia per i diritti e per un carcere più umano. Altre attività sono in fase di ipotesi e progettazione..e magari ne riparleremo quando saranno poste in essere”.
intervista realizzata il 20/12/2010 e pubblicata su Clandestinoweb 

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