Roberta Mazzacane giornalista

Giffoni50Plus ha i suoi vincitori. La giovane giuria ha proclamato i temi vincenti

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Quest’anno il festival ha permesso a 3000 ragazze e ragazzi italiani ed europei in presenza e a 2000 juror, in collegamento da 50 hub nazionali e 20 internazionali, di vivere storie straordinarie grazie alle numerose opere in concorso.

A conquistare il Gryphon Award per la sezione Elements +6 è stato DRAGON GIRL di Katarina Launing (Norvegia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca) ambientato nel piccolo villaggio di Borington, durante il periodo di Natale. Protagonista è Sara: temendo di essere deportata, si nasconde costantemente dalla polizia e cerca riparo in case vuote. Ma tutto cambia quando in uno dei suoi rifugi incontra un drago. Il film sarà distribuito in Italia da Koch Media. A vincere per la sezione Elements +10 è NIGHT FOREST di Andre Hörmann (Germania) incentrato su Paul, alle prese con un’incredibile avventura tra grotte e foreste in compagnia del suo amico Max. Per la sezione Generator +13 ha trionfato I DON’T WANNA DANCE di Flynn Von Kleist (Olanda), dedicato a un giovane aspirante ballerino alle prese con una madre distruttiva e la scelta della felicità. Mentre per la sezione Generator +16 è il rapporto padre-figlia alla base di THE SHORT HISTORY OF THE LONG ROAD di Ani Simon-Kennedy (Usa) ad assicurarsi la vittoria. È NINJABABY (Norvegia, 2021) diretto dalla norvegese Yngvild Sve Flikke il film scelto dai Generator +18. Tratto dalla graphic novel FALLTEKNIKK di Inga Sætre, racconta della 23enne Rachel e della sua inaspettata gravidanza. L’esistenza della ragazza cambia radicalmente quando scopre di essere incinta dopo un’avventura non proprio romantica… I HAVE BEEN WAITING FOR YOU (Francia, 2020) è il titolo del documentario vincitore della categoria Gex Doc. Il film della regista Stéphanie Pillonca è incentrato sulle coppie che non possono avere figli e decidono di ricorrere all’adozione. Un viaggio fatto di sofferenze, emozioni, dubbi e speranze che fa riflettere sull’essenza del rapporto tra genitori e figli.

Riflessioni finali a conclusione del Festival

“Un’edizione intensa, morbida, molto più difficile di tante altre, che siamo riusciti a portare a termine con la stessa determinazione che l’anno scorso ci ha consentito di essere i primi a ripartire in presenza”. Il fondatore e direttore di Giffoni Claudio Gubitosi, commenta così l’ultimo giorno di #Giffoni50Plus, nel corso della conferenza stampa a cui hanno preso parte Lucia Borgonzoni, Sottosegretario del Ministero della Cultura, Mariella Troccoli, dirigente del servizio cinema e audiovisivo presso il Ministero della Cultura e Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei. “Quest’anno ho voluto abolire la parola direttore e ho scelto di presentarmi ai tremila ragazzi che ci hanno seguito in presenza, a cui si aggiungono i duemila che lo hanno fatto in collegamento dai nostri hub, come un padre – ha detto –  In un momento difficile, dopo lunghi mesi di restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria, un buon padre stravolge le regole e pensa ai suoi figli. Per questo mi sono concentrato sul viaggio, ma senza mai dimenticare le radici e i valori della nostra terra. Quando c’è una guerra i direttori non servono, c’è bisogno di dare fiducia e speranza. Anche a Bergamo, dove abbiamo tenuto la conferenza stampa di presentazione del festival, ho esordito dicendo: vi voglio bene. E lo stesso faccio qui, per sottolineare quel senso fortissimo di appartenenza alla famiglia di Giffoni, una realtà piccola ma desiderata in ogni angolo del mondo”. Il claim di #Giffoni50Plus è stato “un grido di felicità”: “Il nostro grido di felicità – spiega Gubitosi – è un inno alla vita: per questo abbiamo voluto donare alle coppie di GIffoni che hanno avuto un figlio nel 2021 un passeggino, in collaborazione con Chicco: la ripartenza è un viaggio e noi volevamo accompagnare questi bambini e queste famiglie nel viaggio più bello, quello alla scoperta del mondo”.

Il fondatore e direttore sottolinea il contributo che è arrivato dagli oltre 120 ospiti. “La fragilità ha colpito tutti – ha continuato, ricordando l’incontro tenuto a giugno con oltre cento direttori di festival e manifestazioni cinematografiche – Ma se vogliamo far ripartire l’Italia si deve avere il coraggio di distruggere e di ricostruire”.

Ai ragazzi una promessa: “Se vi vaccinerete tutti e continuerete a rispettare le regole, l’anno prossimo la sezione IMPACT! non avrà meno di duecento iscritti, dall’Italia e dall’estero e i giurati torneranno ad essere 6500. Mi auguro che anche le famiglie tornino ad accogliere i nostri giovani nelle loro case, perché da sempre siamo un modello di offerta culturale e di accoglienza”. Gubitosi ha poi annunciato la nascita a Giffoni dell’Osservatorio sul Next Generation Eu: “I prossimi anni saranno decisivi per il destino dell’Italia, e in particolare dei suoi giovani. La grande occasione offerta dal Next generation Eu, quello che impropriamente si continua a chiamare Recovery Fund, ci impone un rigore assoluto per far sì che quei soldi in arrivo dall’Europa, che comunque creeranno debito per le future generazioni, vengano spesi nel modo più appropriato, soprattutto che vengano destinati realmente alle prossime generazioni. Se, dunque, sono i giovani i protagonisti del cambiamento atteso con gli investimenti europei, sono proprio i giovani che hanno il dovere di ‘controllare’ che effettivamente quei fondi vengano spesi per progetti che guardano al futuro. Ecco, dunque, che Giffoni si propone di essere l’osservatorio privilegiato per valutare e seguire tutti i progetti legati al Next Generation Eu, un osservatorio in grado di verificare il reale impatto sul futuro degli investimenti che saranno programmati. Attraverso un’analisi continua e puntuale dei progetti finanziati dal Next Generation Eu, condotta da analisti e giornalisti selezionati tra i migliori giovani giffoner e non solo, si cercherà di raccontare la rinascita di questo Paese vista con gli occhi dei ragazzi, che dovrebbero essere i maggiori destinatari dei finanziamenti previsti dall’Europa. Un vero e proprio whatchdog per monitorare costantemente – anche attraverso la collaborazione con le maggiori istituzioni pubbliche e private coinvolte – la situazione dei finanziamenti europei e assicurarsi che vadano a sviluppare progetti per le generazioni future. Da Giffoni, insomma, parte la carica dei ragazzi, che vogliono certezze e rassicurazioni. L’occasione è unica, e non può essere lasciata alla sola gestione degli adulti: i ragazzi sono il nostro presente e insieme costruiamo il futuro”. Poi l’invito ad adottare Giffoni e a farsi adottare, in uno scambio che possa contribuire a cementare la rete di conoscenze e relazioni.

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